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domenica 25 dicembre 2016

Solaris - Stanislaw Lem


Solaris, il pianeta che orbita tra due soli.


Il suo oceano... è vivo




Leggendo Solaris si entra in un'atmosfera seria, dove la riflessione assume grande importanza e le scene si sviluppano nel silenzio di ambienti scarni dall'arredamento essenziale con spigoli e superfici lucenti. 

Solaris ha due albe: una rossa e una azzurra. Lem si diverte a giocare con la luce e con la materia informe del misterioso oceano. I colori spesso spariscono e le immagini diventano sature di riflessi che descrivono tanto le cose quanto le persone. 
Tutto ciò che invece è in relazione con navicelle spaziali e viaggi interstellari assume una sfumatura di verde che, ancora, trasmette un senso di pulizia. Le luci nella cabina sono verdi e piccole, i messaggi essenziali, gli astronauti sono sempre circondati da qualcosa di verde quasi come se questo fosse il colore della tecnologia o meglio della giusta tecnologia. 
Perfino gli anacronismi, sono fantastici: non tolgono credibilità al quadro ma costituiscono un prezioso varco per tuffarsi nella mente dell'autore e nel suo tempo. Gli apparecchi di comunicazione interstellare a valvole suscitano una certa ilarità ma il senso dell'onnipotenza della tecnologia è conservato e anzi si fa ancora più chiaro. Traspira da ogni parola rispetto per la scienza e per il pensiero umano. Viene celebrato lo studio serio, pedante, fatto di lunghe consultazioni e di ragionamenti filosofici. 
In qualche modo, il processo scientifico è spiegato nella sua essenza fatta di carte, sudore, noia, confronto e lettura.
Molto particolari sono le descrizioni della materia informe: schiuma, melma, sostanze viscide che variano in consistenza, colori misti di strie in cui predominano il rosso e il nero.

Luce, colori, forme, sostanza, scienza, mistero, silenzi, dialoghi senza musica, stranezze, pulizia e molto altro è questo romanzo la cui grandezza consiste nell'atmosfera che è capace di creare. 


Il mistero della storia è un mistero dell'uomo che fa i conti con la parte nascosta di se stesso. 
Solaris può essere visto, fra le altre cose, come l'inconscio da cui nessuno può fuggire. L'altro volto potente che si diverte a giocare e mettere alla prova la personalità sociale che chiamiamo coscienza. 

Il primo raggio di sole blu entra all'alba e si scarica sugli oggetti della stanza come per liberarsi. Lo specchio, le tubature, le manopole cromate del lavandino risplendono emanando bagliori arcobaleno in uno sfondo grigio azzurro che dipinge tutto di sé e del suo fulgore. Così le iridi di Harey sono grigie, le pupille due spilli, le ciglia lunghe si muovono lentamente e danno espressione. Le percezioni sensoriali si confondono con i sogni e le allucinazioni: Chris rimpicciolisce mentre lo spazio intorno a sé arretra ingigantendosi, ma non si preoccupa più, si affida a qualcosa immensamente più grande di lui. 
Si consegna all'oceano.

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