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domenica 25 dicembre 2016

Intelligenza Senza Progetto

Linguaggio e termiti ci dimostrano che la vita non è frutto di un progetto... e che la complessità nasce dal semplice, spontaneamente





Camminiamo su una spiaggia quando a un tratto scorgiamo un orologio parzialmente sepolto nella sabbia.
È un vecchio modello a cipolla di come non se ne costruiscono più, tuttavia funziona ancora, si sente ticchettare.
Osservandolo con attenzione, veniamo ispirati dalla brezza marina e  ci lasciamo andare a considerazioni di ordine filosofico:

L’orologio rivela nella sua struttura una complessità e uno scopo che non possono essere il frutto del caso. - pensiamo - È evidente che il meccanismo di un orologio non può formarsi spontaneamente e quindi rivela l’esistenza di un orologiaio, di un creatore.
Analogamente, gli organismi viventi mostrano una spettacolare complessità non spiegabile senza invocare la presenza di un creatore intelligente. 
Una singola cellula possiede il grado di complessità di milioni di orologi. Come si può essere così ingenui da pensare che la vita si sia formata spontaneamente e che dietro non ci sia invece la precisa volontà di un essere superiore? Basta guardare un fiore, a una montagna, a un ruscello di campagna per capire che Dio esiste.

Con questa motivazione, qualche tempo fa, negli Stati Uniti fu combattuta una guerra affinché nelle scuole venisse insegnata, accanto alla teoria dell’evoluzione, la cosiddetta teoria del Progetto Intelligente (teoria proposta dal filosofo britannico William Paley nel 1803 e risorta recentemente soprattutto negli USA) secondo cui l'evoluzione della vita sarebbe stata guidata da un’intelligenza soprannaturale intervenuta in momenti topici per indirizzarla in una precisa direzione con precise finalità.
 
Lo scontro fra i sostenitori di questo neo-creazionismo e la comunità scientifica crebbe al punto tale che ci fu un processo a Dover nel 2005 alla fine del quale il giudice distrettuale John E. Jones III sentenziò che il Disegno Intelligente non era scienza e concluse quindi che la sua promozione violava la clausola di riconoscimento del primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti.

Il consenso della comunità scientifica nel negare al Disegno Intelligente la dignità di scienza, è unanime.
Per l'Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti il Disegno Intelligente, non può essere insegnato come scienza perché non fa predizioni, non propone ipotesi proprie e soprattutto non può essere provato con esperimenti.
Analogamente, l'American Association for the Advancement of Science e la National Science Teachers Association hanno definito il Disegno Intelligente una pseudoscienza.

Tuttavia, al di fuori delle aule di tribunale e delle associazioni di scienziati, l'argomento della complessità rimane forse il motivo principale per cui in Occidente persiste quel pensiero religioso che fu il nostro primo tentativo di interpretare la natura allo scopo di manipolarla. Non esiste infatti fenomeno naturale al quale non sia stato dato il volto di un dio, in modo tale che il tuono, la pioggia, la terra, il mare potessero essere blanditi con preghiere e appagati da offerte sacrificali. 

Ma è possibile che il mondo non sia il risultato di un progetto?

Molecole biologiche e membrane cellulari si formano spontaneamente, in determinate condizioni ambientali, sotto gli occhi di un osservatore.
Un atomo possiede caratteristiche che lo rendono adatto ad unirsi ad altri atomi per formare molecole. Una molecola, pur costituita da atomi diversi, rappresenta una nuova entità con caratteristiche, diverse da quelle dei singoli componenti, che la rendono adatta a legarsi ad altre molecole per formare nuove unità con nuove caratteristiche diverse dai singoli componenti...  e così via.
Dal semplice si passa al complesso che verrà selezionato o scartato dall'ambiente in cui avviene, in un processo che non ha bisogno di alcuna volontà né alcun progetto. 
Dopo miliardi di anni di tentativi falliti e piccoli successi si arriva a organismi di estrema complessità che rappresentano a loro volta unità con caratteristiche proprie. 

Api, formiche e termiti
Ma forse l'esempio più calzante che dimostra come opere di straordinaria complessità possano nascere senza alcuna volontà né progetto, è rappresentato da api, formiche e termiti.
Le api, le formiche e le termiti, infatti, costruiscono rispettivamente alveari, formicai e termitai, senza la minima idea di ciò che fanno.
Se è vero che un grattacielo è frutto di progettazione umana, è anche vero che un termitaio, pur essendo complesso e funzionale quanto un grattacielo, non è il risultato di un progetto. Le termiti non pensano. 
Chiunque trovasse ardito il paragone grattacielo-termitaio, rimarrà stupefatto dalla seguente descrizione.

I termitai sono il nido delle termiti. Possono essere costruiti sotto, all'interno o sopra il suolo sul quale raggiungono anche i 5-6 m di altezza, come nel caso di quelli del genere Macrotermes; esistono termitai edificati nel legno putrescente o su alberi. Sono costruiti con legno digerito, oppure terra e sabbia, mescolati con saliva ed escrementi, e comprendono generalmente una cavità, spesso centrale, per la coppia reale (camera nuziale), camere di incubazione, nicchie per le provviste, “giardini” per la coltivazione di particolari specie di funghi, gallerie per lo scambio gassoso per filtrazioni attraverso le pareti esterne. Il termitaio, infatti, non comunica con l'esterno al fine di mantenere condizioni climatiche stabili, con umidità sempre superiore al 50% e assenza di luce: per la sciamatura o per l'uscita alla ricerca del cibo vengono praticati dei fori che poi vengono rinchiusi. I termitai più complessi sono probabilmente quelli costruiti sotto terra dalle termiti del genere Apicotermes; ciascun termitaio consta di una serie di formazioni ovoidali interconnesse da gallerie e divise internamente, in numerosi piani, da lamine trasversali sostenute da pilastri verticali; un condotto principale centrale, e gallerie circolari scavate nello spessore della parete esterna al livello di ciascun piano, permettono agli abitanti di spostarsi per tutto il termitaio
L'intera struttura è il risultato di risposte meccaniche a stimolazioni provenienti dall'ambiente, stimolazioni mediate dalla genetica delle termiti. Ogni struttura biologica, a partire da carbonio, idrogeno e ossigeno, e finire ai neuroni di un cervello umano, si forma con questo meccanismo.

Il linguaggio
Altro esempio mirabile di straordinaria complessità senza il minimo progetto è rappresentato dalla lingua.
Pensate che qualcuno un giorno si sia messo a tavolino e abbia architettato la grammatica italiana, o quella inglese, o cinese?
Pensate che la stessa persona abbia anche stabilito il significato di tutti i termini, nonché le regole della fonetica e dell'analisi logica?
 
Il linguaggio umano è organizzato in gerarchie di vocalizzazioni fissate in sillabe di pochi suoni, che non vengono semplicemente giustapposte, ma organizzate in locuzioni. Usiamo termini, molti dei quali privi di referenti esterni e dotati di funzioni puramente grammaticali; disponiamo le parole in un ordine preciso avvalendoci di prefissi, suffissi, inflessioni e altri livelli di organizzazione gerarchica funzionali all'espressione di significati sempre più complessi formando frasi e periodi coi quali costruiamo metafore e altre figure retoriche che ampliano e arricchiscono la coscienza e procedono evolvendo in una struttura così complessa che molte delle regole soggiacenti, attualmente postulate dai linguisti, sono state scoperte solo negli ultimi decenni.

La lingua possiede una complessità inimmaginabile di cui non ci rendiamo conto eppure non solo non è stata progettata, ma nessun ingegnere, nessun linguista, nessun genio sarebbe mai capace di concepire un progetto così perfetto e funzionale.
Siamo di fronte a qualcosa di meraviglioso che si è formato da sé. Il linguaggio si è semplicemente evoluto, obbedendo alle stesse leggi che hanno fatto nascere la vita.
E sono leggi evolutive.

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