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martedì 14 marzo 2017

Meditazione Inutile

La filosofia della meditazione ha potuto prendere piede in Occidente senza incontrare ostacoli. Viene consigliata da qualsiasi professionista della crescita personale. Sembra essere la soluzione a ogni problema e promette di far acquisire a chi la pratica dei super poteri come ad esempio un netto miglioramento della concentrazione.
Ma non è tutto vero.
Meditare, infatti, può essere pericoloso.



Qualunque coach santone psicologo o medico oggi considera la meditazione un ottimo sistema per risolvere una serie di problemi quando non addirittura per regalare la felicità. Meditare, dicono, aumenta la consapevolezza e permette di raggiungere una comprensione profonda della realtà rendendoci liberi. Insomma, meditare giova al corpo e alla mente, nessuno lo mette in dubbio.

Le tecniche di meditazione sono molte ma hanno la caratteristica comune di allenare chi le pratica a rilassarsi e a focalizzare l’attenzione nel momento presente. "Qui è ora" è ormai diventato il tormentone dell'ultimo decennio: bisogna concentrarsi sul momento presente lasciando perdere i pensieri che ci portano indietro o avanti nel tempo e la meditazione ci allena a fare proprio questo. Una pratica regolare, secondo numerosi studi scientifici, porta enormi benefici come per esempio:

– Riduzione dello stress
– Diminuzione dell’ansia
– Miglioramento dell’insonnia
– Regolazione del metabolismo
– Abbassamento e regolarizzazione della pressione sanguigna
– Guarigione di molti sintomi psicosomatici
– Incremento della coerenza delle onde celebrali
– Aumento della creatività
– Miglioramento della capacità di concentrazione
– Potenziamento della memoria
– Potenziamento dell’attenzione e delle capacità di apprendimento
– Diminuzione dell’aggressività.

Questi effetti non sono passeggeri, ma durano nel tempo stabilizzandosi con la pratica.

A quanto pare, quindi, meditare aiuterebbe a diventare dei supereroi a patto però di riuscire a passare buona parte del tempo seduti a educare la mente. Praticando a lungo e in maniera costante potremmo addirittura raggiungere il nirvana e vivere saggi e felici per sempre.

Al di là di ogni considerazione metafisica o del desiderio di godere realmente di ogni piccola cosa, il motivo principale per cui l’uomo occidentale viene attratto da questa filosofia è rappresentato dalla promessa implicita di acquisire dei superpoteri. Mi riferisco in particolare alla concentrazione.
Senza concentrazione, non si può far nulla, su questo siamo tutti d’accordo, e sviluppare al massimo questa capacità non può che essere una cosa eccellente.
Chi medita giura di riuscire a raggiungere livelli di concentrazione impensabili per la persona media, perché nel corso degli anni si è esercitato a mantenere l'attenzione fissa su un oggetto (spesso il respiro) imparando così a non lasciarsi distrarre dai mille pensieri caotici che la mente produce di continuo.

C’è da dire che la filosofia della meditazione, praticamente, non ha oppositori e si è potuta diffondere indisturbata da oriente a occidente al punto che oggi negli Stati Uniti molti ambienti lavorativi sono dotati di stanze adibite alla meditazione; per non parlare di tutti gli allenatori sportivi e personali, di tutti i coach dell'autostima e dei medici omeopati e agopunturisti che si avvalgono di concetti presi tout court dal buddismo o dallo yoga dei predicatori indù.
Accanto alla cura dell'alimentazione, la filosofia della meditazione è diventata un caposaldo nell’Occidente della nostra epoca.



Ora, le idee si diffondono in maniera virale quando prospettano un futuro migliore, da una parte, e non sono ostacolate da movimenti di pensiero opposti, dall’altra.
Nel caso della meditazione, l’aspetto allettante è dato da tutti i benefici fisici e mentali che promette. Ma perché sono praticamente assenti le opinioni contrarie? Forse perché la filosofia della meditazione non disturba nessuno? Accanto agli esercizi mentali e spirituali, infatti, l'atteggiamento meditativo comprende come punto centrale l'accettazione della realtà: la vita è quella che è, non possiamo cambiarla. Ma possiamo modificare il nostro modo di vedere le cose. In pratica, siamo noi a dover cambiare, non il mondo.
 
Quest’accettazione dello status quo, potrebbe spiegare la totale assenza di opposizione ideologica: l'Occidente accoglie la visione orientale perché non disturba e non nuoce, anzi, aiuta a mantenere la stabilità esercitando una sorta di generale effetto sedativo.

Riguardo agli effetti positivi della meditazione possiamo chiederci se siano effettivamente veri, prendendo in esame ad esempio la capacità di concentrazione. È vero che meditare ci aiuta a concentrarci di più e meglio?
Naturalmente, più ci si allena in qualcosa, meglio si riesce. Per cui, se mi alleno a tirare calci a un pallone, imparerò a dare calci a un pallone; se alleno il mio rovescio a tennis, dopo un po’ sbaglierò meno rovesci in partita; se mi alleno a scrivere imparerò a scrivere… e così via. Se alleniamo la nostra mente a osservare il respiro, è facile che con la pratica diventeremo bravissimi a osservare il respiro. Allo stesso modo, concentrando l’attenzione per ore sulla fiammella di una candela, diventeremo bravissimi a osservare fiammelle di candele.

Chi medita dice invece che se impari a tenere la mente fissa sul respiro, poi sarai capace di indirizzare l’attenzione su qualunque oggetto. Migliorerà la memoria, studierai meglio e senza fatica, e le tue prestazioni intellettuali miglioreranno in blocco perché riuscirai a concentrarti con più profondità su tutto quello che vuoi.
Se questo è vero, come mai i grandi meditatori si limitano a osservare il proprio respiro? Se davvero sono in grado di raggiungere livelli di concentrazione inauditi, perché non usano questo superpotere per fare qualcosa di diverso che non assistere alla consumazione di una candela? A cosa serve la concentrazione se non a fare qualcosa! Basta aprire qualsiasi libro di letteratura, scienza o filosofia per trovarvi uomini che pur non avendo mai neanche sentito parlare di meditazione hanno scritto opere bellissime, hanno scoperto leggi fisiche, hanno inventato strumenti utili e hanno rivoluzionato il loro momento storico raggiungendo risultati straordinari nei campi più disparati. Avete mai sentito di un guru campione di meditazione che abbia mai fatto qualcosa del genere? Con una concentrazione straordinaria si dovrebbero raggiungere risultati straordinari, ma dove sono? Se questi uomini davvero riescono a concentrarsi molto di più di noi comuni mortali, perché non usano questo super potere per sconfiggere il cancro, per esempio? Perché non si applicano a risolvere i problemi del mondo? Che senso ha rimanere delle ore seduti a far nulla? Quale vantaggio può ottenere una società da un simile atteggiamento?

Meditare può portare sentimenti di noia, sensazione di vuoto e anche paura.
La meditazione può portare cambiamenti nel senso di sé e causare un peggioramento nelle relazioni sociali.Meditare può trasformare una persona rendendola passiva.

Applicarsi con assiduità e costanza, questo è il segreto per raggiungere un’ottima concentrazione. La capacità di tenere la mente ferma in un certo ambito per ore, infatti, è una conseguenza dell’interesse. Non riusciamo a concentrarci sulle cose per cui non proviamo interesse. Rimanendo seduti a osservare il respiro si può solo sviluppare interesse verso questa azione meccanica. Se invece lo facciamo per aumentare la concentrazione in generale, be’… è una perdita tempo, nel migliore dei casi. Conviene fare ciò per cui si desidera sviluppare la concentrazione. Se ad esempio vogliamo essere efficienti nello studio della chimica, non abbiamo altro da fare che leggere e studiare il libro di chimica: col tempo, capiremo più cose che ci aiuteranno a sviluppare interesse per l’argomento e allora la concentrazione verrà di conseguenza.

In una famosa pubblicità del passato Renzo Arbore terminava il suo spot con la frase: meditate gente, meditate.
Una persona come me invece che non ha nulla da promuovere può solo consigliare l'esatto contrario e cioè: agite gente, agite! 

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