Il 12 ottobre 1492, intorno alle due del mattino, Juan Rodriguez Bermejo, a vedetta sull'albero della Pinta, scorse un'isola di quelle che noi oggi chiamiamo Bahamas e gridò: "Terra! Terra!"
Colombo era convinto di essere sbarcato nelle Indie e chiamò indiani gli uomini che trovò lì.
Questo è noto a tutti. La cosa meno nota è che Colombo non seppe mai di aver scoperto un nuovo continente e rimase attaccato al proprio errore per il resto della vita.
Com'è possibile che non se ne fosse mai accorto?
Per migliaia di anni, non solo i massimi pensatori ma anche le infallibili Sacre scritture avevano conosciuto soltanto l'Europa, l'Africa e l'Asia. Come potevano essere tutti in errore? Possibile che la Bibbia ignorasse metà del mondo?
Nel proprio rifiuto di ammettere l'ignoranza, Colombo era ancora un uomo medievale. Ma la situazione sarebbe presto cambiata.
Il primo uomo moderno fu Amerigo Vespucci, un navigatore italiano che prese parte a diverse spedizioni in America negli anni compresi tra il 1499 e il 1504. Vespucci sosteneva che le nuove terre scoperte da Colombo non fossero isole al largo della costa dell'Asia orientale ma un vero e proprio continente sconosciuto alle Sacre scritture, ai geografi e agli europei del tempo.
Nel 1507, un rispettato cartografo di nome Martin Martin Waldseemüller, convinto di queste argomentazioni, pubblicò una mappa del mondo aggiornata e credendo erroneamente che fosse stato Amerigo Vespucci a scoprire il nuovo continente, chiamò quelle terre America in suo onore.
La mappa di Waldseemüller divenne molto popolare e fu
copiata da molti altri cartografi, diffondendo così il nome che egli aveva
assegnato alla nuova terra.
C'è una sorta di giustizia poetica nel fatto che l'America abbia preso il nome da un italiano poco noto, celebre solo per aver avuto il coraggio di dire: "Non sappiamo."
C'è una sorta di giustizia poetica nel fatto che l'America abbia preso il nome da un italiano poco noto, celebre solo per aver avuto il coraggio di dire: "Non sappiamo."
Il vero effetto rivoluzionario dunque non fu la scoperta dell'America in sé, ma piuttosto la scoperta dell'ignoranza. Gli europei si accorsero di non conoscere tutto e questo cambio di atteggiamento innescò la Rivoluzione scientifica che seguì da lì a breve.
Prima di allora, l'Islam, il Cristianesimo, il Buddhismo e il Confucianesimo asserivano che tutto ciò che occorreva sapere del mondo lo si sapeva già. L'unico Dio onnipotente, i grandi dèi o i saggi del passato possedevano una sapienza totale che ci veniva rivelata nei testi sacri e attraverso la tradizione orale. Era inconcepibile che la Bibbia, il Corano o i Veda si fossero lasciati sfuggire anche un solo segreto cruciale dell'universo.
Ma la scoperta dell'America sopraggiunse a scompigliare le carte insinuando il germe del dubbio che portò alla nascita della scienza moderna la quale costituisce una tradizione del sapere senza precedenti in quanto ammette apertamente che vi sia un'ignoranza collettiva riguardo alle questioni più importanti.
Ecco perché la scienza nacque in Europa.
Ed ecco perché l'America, giustamente, non si chiama Colombia.
Il testo è un collage di brani presi dal libro di Yuval Noah Harari dal titolo Sapiens Da Animali a Dèi
Nessun commento:
Posta un commento